Situato sulla sponda sinistra del Ticino, nella Bassa fra il Naviglio Pavese e quello di Bereguardo, il paese ha trascorso una storia lunga quanto sostanzialmente tranquilla, a partire dal 1160, anno in cui appare citato in un documento in relazione a una permuta di terreni appartenenti all'abbazia di Morimondo. Da quel secolo Bubbiano - che allora come oggi doveva ruotare attorno a qualche cascinale soltanto, non a castelli o a chiese maggiori - costituì una comunità agricola autonoma, capace di governarsi con consoli propri. La parrocchiale stessa, dedicata a Sant'Ambrogio, mostra più i segni delle 4numerose sistemazioni imposte attraverso i secoli dal bisogno di rispondere a nuove situazioni e necessità, che non vere e proprie fasi stilistiche diverse. Il suo ultimo ampliamento, con la costruzione di una nuova abside avente l'obiettivo di dare una maggiore lunghezza alla navata, risale ai primi anni '40 del Novecento.
L'origine di questo stemma è da intravedersi nel desiderio dei suoi amministratori di visualizzare nel loro emblema la rappresentazione araldica di due diversi elementi: uno di carattere descrittivo del territorio e uno di carattere economico. Il primo elemento, quello di carattere descrittivo, consente di evidenziare che il territorio comunale è compreso fra due corsi d'acqua: il Ticinello e il Naviglio di Bereguardo. Il secondo elemento, invece, rende possibile sottolineare il tipo di economia - prevalentemente agricola - del suo territorio. Per concretare visivamente queste due differenti esigenze, nello stemma di questo Comune sono stati introdotti i seguenti elementi di carattere araldico: le due fasce d'azzurro, che attraversano orizzontalmente lo stemma e che idealmente circondano il suo territorio, vogliono alludere ai due corsi d'acqua che solcano questa terra. La figura del fascio di spighe di grano legate da un laccio d'oro è stata invece introdotta nello stemma per testimoniare la natura prevalentemente agricola del territorio comunale.